Quinta Lezione: Visita al Parco “Montagne di Emozioni”

Il giorno mercoledì 13 Maggio 2015 abbiamo visitato il parco “Gallipoli Cognato Piccole dolomiti lucane” per accertarci che i fondi stanziati per la realizzazione della sentieristica del parco siano stati realmente utilizzati per questi lavori.
Una volta arrivati al parco siamo stati accolti da una delle guide del parco che ci ha informato su come viene realizzata la sentieristica e segnaletica in un parco.

Abbiamo capito come vengono calcolati i tempi di percorrenza per ogni sentiero: ogni sentiero ha diversa forma e struttura, c’è chi è in salita chi in discesa e chi ancora in pianura, questo diversifica il calcolo del tempo di percorrenza quanto tempo di un determinato sentiero.
Dalla guida abbiamo appreso che per realizzare i sentieri del parco sono stati utilizzati tutti materiali provenienti dal parco stesso, e che i lavori sono stati fatti senza l’uso di macchinari, tranne in casi di stretta necessità.

Dopo aver parlato con la guida, ci siamo recati dal Direttore del parco “Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti lucane”.
Questi si è dimostrato una persona molto disponibile e pronto a rispondere alle nostre domane.
Alcune delle nostre domande erano incentrate maggiormente sul progetto della realizzazione dei sentieri nello stesso parco, ma gli abbiamo rivolto anche altre domande che erano incentrate su come viene gestito il parco e altre curiosità che ci sono venute spontanee da chiedere e che non erano previste nell’elenco preparato.
Una delle tante domande per noi più importati che gli abbiamo rivolto è stata: “Cos’è stato realizzato fino ad oggi con questo progetto?” la risposta del direttore è stata che fino ad oggi (progetto finito e completamente finanziato anche se è rimasta una somma che non è stata loro corrisposta in quanto i soldi stanziati erano superiori a quelli realmente spesi) sono stati realizzati 11 sentieri, 2 per ognuno dei 5 Comuni che rientrano nel Parco, più un altro che parte dal Centro Direzionale e scende seguendo una vecchia strada chiamata “la via degli Austriaci”. Questi sentieri sono a forma d’anello (ci è stato spiegato che questa tecnica serve a far ritornare il turista o chi percorre il sentiero sempre al punto di partenza) con materiali presi dal parco.
I sentieri presenti nel Parco sono 20 di questi gli 11 (finanziati dal progetto PIOT) sono stati migliorati seguendo la metodologia per l’offerta turistica che risponde a tre caratteristiche fondamentali:
1) Attrezzata
2) Visibile
3) Fruibile
Questi 11 sentieri sono stati attrezzati con la cartellonistica attraverso la quale è possibile comprendere la difficoltà e i tempi di percorrenza adottando un sistema che risponde ad una Legge Regionale che segue la classificazione del CAI (Centro Alpino Italiano).
I sentieri sono attualmente fruibili perché adattati alla società 2.0 quindi adeguati ai nuovi mezzi tecnologici, sono stati creati dei file secondo le tipologie GPS per cui visitando il sito del Parco attraverso Google Earth è possibile vedere il percorso dei sentieri.
Un altra domanda è stata posta su di un argomento molto sensibile, l’abbattimento delle specie invasive.
A questa domanda il presidente ci ha detto che l’unica specie che ogni tanto aumenta eccessivamente di numero è il cinghiale.
Ci ha detto che i cinghiali in eccesso vengono catturati vivi e mandati ad una scuola di addestramento per cani da caccia, invece altri vengono abbattuti sul posto e la carne che ne deriva viene fatta controllare tramite specifiche analisi fatte da persone competenti e se risulta commestibile la si mette in commercio.
Ci è stato detto che la carne di cinghiale deve essere rigorosamente cotta, perché c’è il rischio di contagio della Trichinosi, una malattia che può provocare danni all’uomo e addirittura la morte.
Il nostro incontro si è concluso con un arricchimento culturale da parte nostra su una delle più belle zone della nostra Regione e che andrebbero rivalutate e pubblicizzate molto di più.