QUINTO POST TERZA G RACCONTARE

Eccoci dunque giunti alla fine del percorso!!!!
E davanti a noi la sfida più grande: raccontare il nostro percorso in questa scuola di Opencoesione.
Per prima cosa comunichiamo la data dell’evento di presentazione del nostro percorso: il 9 maggio presenteremo il lavoro alle autorità che accoglieranno il nostro invito ed ai nostri compagni di scuola.
Cominciamo dall’inizio e dai dubbi che ci sono venuti quando la professoressa Spoto ci ha proposto di partecipare a questa iniziativa.
Quanti di noi hanno subito pensato: ecco che ci propinano il progettino per racimolare qualche credito!!!!
E invece……
Invece già dalla prima lezione abbiamo cominciato a capire la sfida che ci veniva proposta: cambiare il nostro modo di vedere le cose, guardarle attraverso altri occhi. Qualcuno di noi voleva mollare……
Abbiamo discusso tanto e tanta è stata la guida paziente ed a volte impercettibile della prof che alla fine siamo partiti.
E vai con la prima difficoltà: quale progetto scegliere? Come facciamo? Cosa facciamo?
Abbiamo girovagato sul sito di Opencoesione e navigando nella tematica ambiente ci siamo imbattuti nel nostro progetto: Realizzazione della Rete di Monitoraggio della Qualità dell’Aria proposto da Arpacal.
La scelta ci è parsa subito giusta per i seguenti motivi:
1) la scuola ha già intrattenuto rapporti con Arpacal per altri Progetti…..quindi possiamo più facilmente reperire informazioni;
2) Arpacal ha la sede a Catanzaro Lido, facilmente raggiungibile, e, considerando gli esigui (0 € ) fondi messi a disposizione dalla scuola è un gran bel vantaggio;
3) nessuno di sapeva nulla di monitoraggio dell’aria!!!! Addirittura il progetto prevedeva oltre 3 milioni di € di finanziamenti. E noi, che pure siamo una scuola con indirizzo chimico-ambientale non ne sappiamo nulla???!!!??
Allora dai si parte!!!
Si!!! Col pensiero… ci scontriamo subito con tutti i termini nuovi che abbiamo dovuto imparare: Opendata, Data journalism, reporting, story telling……..canvas!!!!!
Faticosamente capiamo anche grazie alle pillole di opencoesione (per la verità non sempre molto chiare…..)
Cominciamo a lavorare duramente, a discutere a litigare ma siamo presi, coinvolti, appassionati.
Man mano che procediamo diventiamo più esperti e scopriamo:
scopriamo che la Calabria è una delle poche regioni a non avere una rete di monitoraggio della qualità dell’aria adeguata agli standard europei, che abbiamo pochi dati, che si trova pochissimo materiale in rete anche nei siti istituzionali. E che qualche sito.….. che dovrebbe rendere questi dati visibili a tutti NON FUNZIONA!!!!!!!
Reperiamo tutti i documenti disponibili in rete e scopriamo che Arpacal sta compiendo un percorso di convenzioni e studio da un po’ di tempo.
Ma allora funziona??!!! Si FUNZIONA e lo scopriamo quando chiediamo di più ai diretti interessati. Il colloquio intervista con gli esperti Arpacal ci apre un mondo!
E adesso vogliamo comunicarvelo….
La mancanza di una rete adeguata di monitoraggio dell’aria poteva portare ad una “procedura d’infrazione europea”….tradotto multa salata da pagare!!
Quindi è solo un problema di soldi? NO è anche un problema di salute e ne veniamo a conoscenza parlando con i tecnici Arpacal. La legge europea chiede agli stati di effettuare analisi costanti degli inquinanti atmosferici sul proprio territorio. In modo particolare tutte le sostanze che possono danneggiare la salute pubblica: veleni come Ossidi di Azoto, Metalli pesanti (Arsenico Cadmio, Piombo) Idrocarburi Policiclici Aromatici (cancerogeni), agenti irritanti e sensibilizzanti (Ozono troposferico), veleni da gas di scarico(benzene e Xileni).
Signori un mondo di attentati alla nostre vie respiratorie!!!!!!
E noi? Non ne sapevamo niente? E la regione è in ritardo nell’allestimento della rete di controllo?
Meno male che i fondi europei e la lungimiranza di alcuni amministratori ha fatto partire il progetto che abbiamo scelto.
E però……..
Però scopriamo che il progetto ritarda per lungaggini burocratiche, per difficoltà che francamente non capiamo…….e ci monta anche un po’ di rabbia. Ma cosa abbiamo respirato finora?
Spulciando nei dati ISTAT veniamo a conoscenza che l’inquinamento atmosferico non è molto percepito dalla popolazione nel Mezzogiorno d’Italia, quasi fossimo immuni ad eventuali danni alla salute!!!
Eppure abbiamo industrie (non molte per la verità) grandi vie di comunicazione (Salerno Reggio Calabria in primis), Centrali per la produzione di energia elettrica sia a gas che a bioamassa….. tutti punti di “pressione” (impariamo questo termine in Arpacal, vuol dire forza che spinge sull’ambiente) di non poco conto.
Il discorso potrebbe essere molto più lungo; noi ci fermiamo qui abbiamo imparato moltissimo. Abbiamo imparato a cercare i dati in rete, a gestirli, capirli, visualizzarli e rimodellarli secondo l’aspetto che volevamo mettere in evidenza. Abbiamo imparato che ci sono enti che hanno al loro interno personale altamente qualificato che quotidianamente si adopera per migliorare la nostra vita. Abbiamo imparato che è possibile seguire il destino e l’utilizzo dei fondi della comunità europea e dove possiamo verificare che siano stati spesi. E, secondo noi importantissimo, abbiamo imparato che possiamo lavorare in squadra, superando le divergenze di opinione e costruendo un lavoro di soddisfazione.
Chiudiamo con un ringraziamento alla prof. Spoto che ci ha sostenuto e spronato e a tutti quelli (genitori, amici….) che nei momenti di difficoltà e scoraggiamento hanno saputo trovare le parole giuste per farci ripartire.
Fatecelo dire: CI SIAMO DIVERTITI MA ABBIAMO SUDATO PARECCHIO!!!!

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